Barbara Weisz
L’aumento delle aspettative di vita che scatterà nel 2019 non ha effetto retroattivo, nel senso che lei potrà chiedere l’Ape volontaria nel 2018, quando le mancheranno tre anni e sette mesi alla pensione di vecchiaia, senza applicare i cinque mesi in più che saranno previsto dal 2019. Solo chi chiederà il beneficio previdenziale nel 2019 (la proroga è contenuta nella Legge di Stabilità 2018), dovrà prendere come riferimento i 67 anni di età pensionabile per calcolare i tre anni e sette mesi. Se, come nel suo caso, l’Ape viene invece chiesta nel 2018, l’età pensionabile di riferimento resta pari a 66 anni e sette mesi.
Requisiti pensione dal 2019
Per quanto riguarda il secondo quesito, la risposta è affermativa. Quando maturerà il requisito per la pensione anticipata, 42 anni e 10 mesi oppure (dal 2019) 43 anni e tre mesi, potrà chiedere l’estinzione anticipata del prestito. Questo istituto è regolato dall’articolo 12 del decreto attuativo (Dpcm 150/2017). L’estinzione anticipata può essere totale o parziale.
Pensione anticipata dal 2019: i contributi necessari
Va comunicata all’istituto finanziatore attraverso l’INPS e si perfeziona nel momento in cui viene effettuato il pagamento della somma residua. A quel punto, la banca ridetermina la rata e rimborsa le trattenute incassate sui ratei di pensione in eccesso, mentre l’impresa assicuratrice rimborsa la parte di premio non goduta, e il fondo di garanzia rimborsa la quota non goduta della commissione per l’accesso al fondo.