Come medico ospedaliero che fa turni notturni (circa 50 all’anno), si può chiedere la pensione anticipata, avendo 35 anni di contributi?Secondo la circolare INPS del 29/3/18 il numero di turni notturni andrebbe moltiplicato per il coefficiente di 1,5, ai fini del raggiungimento del numero di turni annui previsti.
Dipende dall’età anagrafica: per andare in pensione anticipata con il beneficio riservato ai lavori usuranti e a coloro che effettuano turni di notte bisogna raggiungere determinate quote, determinata dalla somma di età anagrafica e anni di contribuzione.
E’ importante conteggiare con precisione i turni notturni, se il numero è intorno a 50, perché il requisito cambia a seconda che i turni siano più o meno di 78 all’anno. Per intenderci, se il medico effettua 50 turni notturni all’anno, moltiplicando il numero per il coefficiente di 1,5 si ottiene 75. In questo caso, egli può andare in pensione anticipata con la quota 98,6, con almeno 35 anni di contributi (deve quindi avere almeno 63 anni e cinque mesi). Se invece, sempre facendo il calcolo sopra esposto, i turni notturni sono più di 77, la quota per la pensione anticipata è 97,6. Gli anni di contribuzione necessaria sono sempre 35, quindi l’età anagrafica si abbassa a 62 anni e cinque mesi.
I requisiti di età e contribuzione per la pensione anticipata sopra esposti, in base alle novità previste dalla legge di Stabilità 2017, non sono soggetti ai prossimi adeguamenti alle aspettative di vita.
La circolare a 59/2018, che consente il calcolo sopra indicato dei turni notturni, riguarda i lavoratori che hanno i turni in 12 ore (ad esempio infermieri/e-sorveglianza-guardia notturna-ecc.), non la generalità dei lavoratori che fanno turni notturni.
E’ necessario che vi sia un accordo sindacale già stipulato.
Sono un medico ospedaliero con i requisiti per sfruttare la circolare inps n.59 del 2018. Fatto domanda; purtroppo l’inps mi risponde che non ho diritto in quanto lavoro su tre turni e non su due. In pratica lavorando
con turni mattina-pomeriggio-notte secondo loro non ho diritto. Da specificare che oltre all’ abbondante numero di notti sono costretto ad effettuare numerosi turni di reperibilità pomeridiani e notturni. Possibile che l’inps si appigli ai tre turni per non riconoscere un diritto sancito dal governo? In più le direttive europee chiariscono definitivamente lo status di lavoratore notturno che prescinde dal numero e dalle modalità di turni diurni. Grazie
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